Recensione: Nuovo Cinema Paradiso
- cineteque
- 5 gen 2018
- Tempo di lettura: 3 min

Lingua originale: Italiano, Siciliano Paese di produzione: Italia, Francia Anno: 1988 Durata: 173 min (director's cut) Genere: drammatico, commedia Regia: Giuseppe Tornatore
Trama: In un paesino della Sicilia nel secondo dopoguerra il bambino Totò ha una grande passione per la settima arte. Il Cinema Paradiso è la sua seconda casa grazie anche all'amicizia con il proiezionista Alfredo. Dopo un incendio che acceca Alfredo e a cinema rinnovato, Totò prenderà il suo posto. Ma il suo futuro è nel fare cinema, non nel proiettarlo. Anche se l'amore per Elena lo farebbe rimanere per sempre in paese, le circostanze (e non solo) lo spingeranno altrove.
Non tornare più, non ci pensare mai a noi, non ti voltare, non scrivere. Non ti fare fottere dalla nostalgia, dimenticaci tutti. Se non resisti e torni indietro, non venirmi a trovare, non ti faccio entrare a casa mia. O' capisti? Qualunque cosa farai, amala, come amavi la cabina del paradiso quando eri picciriddu.
Nuovo cinema Paradiso è quel film che io definisco "di una vita". Nonostante sia uscito 10 anni prima che io nascessi lo sento sempre molto vicino.
Penso che la parola chiave per descriverlo sia "amore".
Amore per il cinema, amore per la donna con cui si vorrebbe passare l'intera vita, amore per colui che ti ha cresciuto come fosse un padre, amore per la terra natia e amore per la famiglia.
Tornatore è il regista che sa raccontare delle belle storie, basti vedere "La leggenda del pianista sull'oceano", "La migliore offerta", "Una pura formalità" ecc...
Le storie che ci mostra Tornatore hanno sempre una certa malinconia intrinseca in esse ed è proprio quest'elemento che ci farebbe vedere lo stesso film più e più volte.
Nuovo cinema Paradiso ha la stessa malinconia ma portata ad un livello superiore: quando si pensa a Totò non si pensa al bambino che recita quella parte, noi ci rivediamo in quel personaggio. Ci vediamo da piccoli mentre ci stupiamo per qualsiasi meraviglia, mentre ridiamo delle disgrazie e non ci rendiamo conto del dolore che ci circonda.

Io personalmente mi rivedo in Totò che entra per la prima volta nel cinema Paradiso, mi rivedo con le lacrime agli occhi mentre le tende rosse lasciano spazio all'enorme telo bianco, mi rivedo a ridere e piangere come se fossi all'interno dello stesso film.
E penso che come me, qualsiasi cinefilo si riveda in Totò.
Il lato malinconico lo troviamo alla fine quando lo stesso Totò, ormai adulto, si commuove e ride vedendo tutte le scene tagliate dei baci, ritenute troppo scandalose per essere mostrate sul grande schermo.
Una delle scene più famose nella storia del cinema.
Perchè?
Perchè Totò siamo noi, ormai adulti, che guardiamo tutto ciò che non abbiamo potuto vedere da piccoli, mentre stavamo scoprendo il mondo... e ci ridiamo.
Penso sia veramente meraviglioso. Uno dei film più belli mai realizzati che non solo racconta una storia qualsiasi, racconta una storia basata sul cinema.
Infatti la sala del Paradiso è quella che riunisce tutte le storie dei personaggi.
Poi abbiamo la figura di Alfredo, interpretato da Philippe Noiret, che come un secondo padre si presenta a Totò inaspettatamente.
Alfredo è il personaggio che tutti amiamo. Una delle figure chiave della storia di Totò, che lo accompagnerà durante gli anni più importanti della sua vita.
La colonna sonora, a mio parere una delle più belle mai realizzate, è composta dal grande Ennio Morricone.
Voto: 9/10
"Vattinni! Chista è terra maligna... Fino a quando ci sei ti senti al centro del mondo, ti sembra che non cambia mai niente. Poi parti. Un anno, due, e quanno torni è cambiato tutto: si rompe il filo. Non trovi chi volevi trovare. Le tue cose non ci sono più. Bisogna andare via per molto tempo, per moltissimi anni, per trovare, al ritorno, la tua gente, la terra unni si nato. Ma ora no, non è possibile. Ora tu sei più cieco di me"
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